28 giugno 2050: Una visita in biblioteca
10.10.2012
“Mi scusi giovanotto.” Chiede l’anziano al giovane bibliotecario.
“Salve, perdoni l’attesa.” Risponde cercando di rabbonirlo. “Cosa le serve?”
“Cerco una pubblicazione.”
“Titolo?”
“Schegge.”
“Di che anno?”
“Duemilaundici.”
“Trentanove anni fa. Allora raccoglievamo solo supporti cartacei. Verifico se è disponibile nel formato elettronico.” La ricerca non va a buon fine. “Chi l’ha scritto?”
“Il nome dell’autore è Cristiano Perli.”
“Niente. Devo scendere nel seminterrato, provo a cercare nell’archivio principale dei libri. Magari lo trovo nei vecchi depositi.”
L’anziano inganna l’attesa guardandosi attorno. Osserva la radicale metamorfosi architettonica subita dai locali. Sono anni che non frequenta più una biblioteca. Laddove vi erano gli scaffali dei libri, ora ci sono postazioni adibite alla lettura con enormi schermi. Non necessitando più di superfici così ampie, lo spazio eccedente è stato convertito in aree espositive. Sorride. Ha ottant’anni. Questa rivoluzione culturale l’ha vista dagli albori. Ripensa a quando, quasi quarant’anni addietro, snobbava le prime proposte di libri elettronici preferendo quelli tradizionali. Quanto desidera seguire il ragazzo nel seminterrato per sentire di nuovo il profumo stantio della carta stampata! Saranno anche cambiati i supporti e diminuite di numero per colpa delle nuove tecnologie, ma il concetto di questi luoghi è rimasto inalterato nel tempo.
“Perdoni l’attesa.” Esordisce al suo ritorno. “Non è stato semplice, ma l’ho trovato. Vuole consultarlo?”
“No, grazie. Volevo assicurarmi che ce n’era una copia. Me l’ha chiesta mio nipote per una ricerca, ma a casa non l’ho trovata. Verrà a cercarla.”
“Questo è sempre il posto giusto. Come ha detto di chiamarsi?”
“Io? Cristiano Perli.” Un sorriso s’illumina sul viso dell’anziano prima di andarsene.
Il testo messo a concorso è stato reso anonimo sostituendo Schegge con Frammenti e Cristiano Perli con Daniele Polli.
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